In un’epoca in cui termini come “multiculturalismo” e “melting pot” sono utilizzati per descrivere una società di persone di nazionalità, religione e cultura diverse che vivono negli stessi territori, assistiamo contemporaneamente a rigurgiti di nazionalismi estremi, che affermano che tale convivenza non sia auspicabile , in quanto causa di distruzione dell’identità culturale e del benessere faticosamente conquistato nei decenni precedenti.

TIPOLOGIA: Mostra personale

INAUGURAZIONE: 16 febbraio 2019 ore 18.30

DATE: 16 febbraio – 23 febbraio 2019

LUOGO: ART G.A.P. Gallery (ROMA)

CURATORE: Nadia Fierro

ARTISTA: Nasser El Gilani

Dal 16 febbraio al 23 febbraio, presso la Galleria ART G.A.P., in Via San Francesco a Ripa 105/a, Roma, la mostra personale dell’artista Nasser El Gilani, intende affermare il contrario.

Parafrasando le parole del principe Miškin, che ne “L’idiota” di Dostoevskij pronuncia la celeberrima frase “la bellezza ci salverà”, si vuole dimostrare che l’arte, dall’ incontro fra culture, può generare bellezza. La bellezza può generare arricchimento, comprensione, accettazione dell’altro. L’accettazione di chi è diverso può creare uno scambio tra culture differenti.

Lo scopo è evidenziare che un ponte tra mondi diversi non solo è possibile, ma esiste già. Per questo motivo le opere scelte per la mostra appartengono a un artista di origine egiziana che risiede in Italia da molti anni: Nasser El Gilani.

Artista eclettico, profondo conoscitore e compositore di poesie in lingua araba, unisce al suo background le influenze dell’arte europea contemporanea.

I suoi lavori nelle forme e nello stile ci ricordano l’arte espressionista e simbolista dei primi decenni del Novecento, creativamente unita a elementi di cultura araba. Versi di poesie egiziane, spesso autografe, compaiono nelle opere di Nasser sotto forma di eleganti calligrafie, rievocando l’antica tecnica che nel mondo arabo si usava soprattutto per scrivere i testi religiosi.

La scelta è dettata dall’esigenza dell’artista di mantenere vive le radici di un passato di cui andare orgogliosi, senza entrare in contrasto con uno stile di vita prettamente europeo e contemporaneo.

Il risultato è un universo artistico personalissimo dove presente e passato, poesia e pittura (o scultura), cultura araba e arte contemporanea europea, coesistono in straordinario equilibrio. Lo spettatore viene catturato da questo spazio in cui in cui due mondi sembrano intrecciarsi e magicamente restare sospesi, risvegliandosi alla fine del percorso, con la sensazione di aver viaggiato in un sogno.